Eccoci qui. Abbiamo appena digerito Otello (Settembre 2018) e la fatturazione elettronica (Gennaio 2019) ed ecco presentarsi con rinnovato ardore un nuovo problema da gestire: i corrispettivi elettronici.
Se ne parla da anni (decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127), ma sembra che ora si sia deciso di accelerare l’introduzione dei corrispettivi elettronici portandoli da gennaio 2020 a luglio 2019; questo almeno per coloro che hanno un fatturato annuo superiore ai 400.000€ (decreto fiscale Collegato alla legge di Bilancio 2019). Per chi sta al di sotto dei 400.000€ invece il tutto è rimandato a Gennaio 2020.
Quindi salvo proroghe, se sei un Retailer per te i corrispettivi elettronici diventano obbligatori ed è arrivato il momento di fare delle scelte importanti. Questo perché l’investimento economico potrebbe risultare rilevante. Si tratta infatti di sostituire il parco dei registratori fiscali tradizionali, quelli con il bollino verde del controllo annuale, con i nuovi registratori fiscali RT. Che cosa indica la sigla RT? Facile, Registratore Telematico.
Se stai pensando: “va beh, si tratta solo di cambiare il registratore fiscale”, mi dispiace deluderti. Gli impatti (e i costi) sono diversi.
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Connessione a Internet
Il registratore fiscale RT deve essere collegato a internet; le trasmissioni all’Agenzia delle Entrate infatti sono automatiche. Per poter installare questo dispositivo sarà quindi necessario dotare il negozio di:
- linea ADSL
- collegamento di rete nel punto cassa
Mentre il primo punto è facile, il secondo invece richiede molto probabilmente l’intervento di un tecnico specializzato per portare la nuova connessione ethernet sul registratore fiscale o per installare una rete Wifi, nel caso il registratore fiscale RT che sceglierai lo supporti. Attenzione però che la rete Wifi, se non configurata correttamente, può risultare instabile.
Registratore telematico RT o Server RT?
I registratori telematici RT e i server RT sono i dispositivi che consentiranno di inviare in modo automatico e telematico gli incassi giornalieri all’Agenzia delle Entrate, utilizzando la nuova procedura online chiamata “Corrispettivi elettronici”.
Che differenza c’è tra il registratore telematico RT e il server RT? Nel primo caso si tratta di un dispositivo del tutto assimilabile all’attuale registratore di cassa. Può essere utilizzato in negozi che hanno fino a due registratori telematici. Se invece il negozio necessita di tre o più registratori telematici allora diventa obbligatorio utilizzare un Server RT che centralizza in un unico dispositivo tutte le vendite del negozio e si occupa della trasmissione del dato all’Agenzia delle Entrate.
Alcuni potrebbero pensare che il Server RT possa essere un programma software da certificare; purtroppo non è così. Si tratta di un dispositivo hardware. Nel testo del decreto è espressamente indicato che questi dispositivi devono essere disgiunti dal software gestionale e che devono avere delle logiche di memorizzazione del dato inviolabili, requisiti soddisfabili solo se la memorizzazione avviene tramite un nuovo dispositivo hardware.
Infine una perla.
Questi dispositivi sono dotati di un certificato che viene registrato nella memoria permanente di riepilogo del Registratore Telematico, in abbinamento con la chiave privata generata in fase di produzione del Registratore. La validità del certificato del dispositivo è di 8 anni. Al momento non è molto chiaro se dopo 8 anni sarà necessario cambiare il registratore con uno nuovo e se basterà aggiornarlo. In ogni caso ci vedo dei costi ricorrenti.
Lo scontrino di carta sparirà?
Con l’introduzione di questo sistema diremo addio alla scontrino di carta? Su questo quesito non vi è ancora chiarezza.
Da un punto di vista fiscale non ce ne sarebbe più bisogno, ma visto che si parla di utilizzare questo sistema per introdurre, come in Cina, una lotteria di stato basata sugli scontrini, credo che lo scontrino cartaceo rimarrà obbligatorio ancora per un po’, con buona pace dell’ambiente e dei costi per gestirlo.
Ricadute sui Gestionali Retail
Per chi ha un gestionale retail sarà obbligatorio procedere all’aggiornamento del software per gestire il nuovo dispositivo RT.
Su tutti, uno sarà il cambio epocale. Operazioni come il cambio taglia, che si concretizzano in uno scontrino a zero, dove una riga è di resto (il vecchio capo) e una di acquisto (il nuovo capo) non saranno più possibili. Il registratore telematico infatti non accetta (per indicazioni di legge) movimenti misti sullo stessa transazione: o è una transazione di vendita (come fosse una fattura), o è una transazioni di reso (come fosse una nota di credito).
Questo comporterà modifiche applicative importanti a vari livelli. Per l’utente di negozio infatti l’operazione dovrebbe poter essere realizzabile come avviene oggi, lasciando al software l’onere di gestire la divisione in due documenti distinti.
Lato sede invece si rischia, se non gestito correttamente, di trovare problemi nelle analisi statistiche dei punti vendita. Sistemi gestionali che non riescono a collegare le vendite ai resi forniranno alla Business Intelligence dati separati, falsando le performance di vendita.
E i vantaggi dei corrispettivi elettronici?
Se i vantaggi per l’erario sono evidenti, in quanto avere a disposizione tutto lo scontrinato d’Italia aiuterà a combattere l’evasione fiscale, quali sono invece i vantaggi per gli esercenti? Francamente non ne vedo molti.
Non è da escludere un credito d’imposta pari al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto dei nuovi registratori telematici, sulla falsariga di quanto già successo per lo spesometro e la comunicazione dei dati delle liquidazioni Iva.
Potrebbe anche essere l’occasione per svecchiare il proprio software retail, sfruttando così questo obbligo come opportunità per migliorare l’efficienza e l’efficacia della propria rete vendita.